Tredicesime più leggere per i lavoratori, ma è conseguenza del “PACCO” di Natale dell’anno scorso..

SCIOPERO GENERALE DEL 13 DICEMBRE.

Nazionale -

 

Quest’anno le tredicesime saranno molto meno sostanziose rispetto all’anno scorso, a causa della scelta del governo Meloni di riconoscere il 48% delle risorse del contratto 2022-24 con il DL 145/2023, a dicembre dello scorso anno,  senza contare che con le attuali risorse stanziate del Governo in legge di bilancio per il rinnovo contrattuale, gli stipendi verrebbero incrementati di appena il 5,78%  (la cui metà – tra l’altro – è stata già erogata con il “pacco “ di Natale dell’anno scorso ), una cifra ben lontana dal garantire il pieno recupero dell’inflazione del triennio che è quasi del 18%.

Pertanto, a dicembre con la tredicesima di quest’anno – ben più magra rispetto a quella dell’anno scorso – si scopre la realtà dei fatti, ovvero che non ci sono risorse, che anche gli stipendi dei lavoratori di questa amministrazione civile dell’interno sono sempre più poveri, sempre più inadeguati rispetto all’aumento del costo della vita e sempre più incapaci di garantire condizioni economiche e di vita dignitose.

La USB PI ha sostenuto un primo sciopero  in data 31-10-2024  ed un altro è stato programmato per  il 13 dicembre prossimo per denunciare questa situazione e rivendicare risorse aggiuntive per rinnovare il contratto e innalzare gli stipendi.

Ad horas forniamo questi aggiornamenti:

Pagamento dell’FRD 2023: risulta che giorno 16 ci sarà un emissione speciale e urgente e pertanto l’erogazione dello stesso insieme a tutte le voci accessori relative al fondo di sede avverrà in questo mese di dicembre.

Conclusione dell’accordo definitivo differenziali stipendiali 2024, pubblicazione della graduatoria in ordine alle progressioni verticali e dell’elenco dei trasferibili ai sensi della legge 104/92.

Rimangono in itinere la definizione della mobilità ordinaria, buono pasto in smart working e da remoto.

 

Smart working ed erogazione del buono pasto: si può fare.

 

De facto: «non sussiste alcun impedimento giuridico all’erogazione del buono pasto nei confronti di chi opera in regime di lavoro agile, così come stabilisce, del resto, la famosa direttiva n.3/2017 del Dipartimento della Funzione Pubblica che, al paragrafo 3, lettera D), rimette agli atti interni delle singole Amministrazioni, la regolamentazione anche degli “eventuali riflessi sull’attribuzione del buono pasto».

 

USB PI – Coordinamento Nazionale Ministero Interno