Vergogna: siglato un contratto delle Funzioni Centrali a perdere
Oggi si è consumata una delle peggiori pagine della storia della contrattazione. Non era mai accaduto: un contratto, quello delle Funzioni Centrali, siglato da una maggioranza sindacale appena appena sufficiente, solo il 53%, che certifica la perdita secca del 10% del potere d’acquisto dei salari.
Nessun aumento, neanche l’adeguamento al costo della vita: un contratto a perdere.
Nulla può giustificare un arretramento così consistente sul piano salariale, neanche i pochi miglioramenti, tutti a costo zero, introdotti più per rendere la firma “giustificabile” che per andare incontro alle reali esigenze di lavoratori e lavoratrici. L’introduzione della settimana su 4 giorni, il buono pasto per chi lavora in smart o le due ore in più di permesso per visite, terapie agli over 60, sul piatto della bilancia pesano poco o niente a fronte di “aumenti” salariali totalmente insufficienti, della mancata rivalutazione dei buoni pasto, del mancato rifinanziamento della norma di prima applicazione, della mancata dovuta attenzione ai neoassunti.
In sostanza, della mancanza di risposte.
Chi ha firmato questo contratto si assume la responsabilità storica di aver accettato una contrattazione svilita in partenza dalla mancanza di risorse e nello stesso tempo di aver scelto chiaramente da che parte stare: dalla parte di un Governo che taglia risorse allo stato sociale ma aumenta quelle per gli armamenti, che aumenta le pensioni minime di “ben” tre euro ma non tocca i profitti prodotti dalla speculazione, che reintroduce il blocco del turn-over nella Pubblica Amministrazione ed ipoteca il rinnovo dei prossimi contratti prefissando un tetto massimo di inflazione entro il quale contenere gli aumenti. Ipotecando in questo modo il futuro dei dipendenti pubblici.
Una scelta sicuramente non dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno bisogno di ben altro rispetto ai pochi, pochissimi miglioramenti normativi previsti dal contratto, ottenuti in cambio dell’appoggio dato al Governo dai firmatari che sicuramente saranno ricompensati per tanta fedeltà.
Nessuno si illuda: la vicenda contrattuale non si fermerà qui. Con questa firma si apre una nuova fase e noi siamo pronti a lottare, a continuare a fare la nostra parte, ma dalla parte giusta, quella dei lavoratori e delle lavoratrici. Di sicuro non ci rallegra il fatto che qualcuno toccherà con mano quanto sia antidemocratica una norma contrattuale che prevede l’esclusione dai tavoli di chi non firma contratti vergognosi come questo.
Ribaltiamo la maggioranza nelle assemblee dei lavoratori e delle lavoratrici!
Vi terremo aggiornati, in tempo reale.