LAVORATORI INTERINALI E RELAZIONI SINDACALI: IL GIOCO PREFERITO DALL’AMMINISTRAZIONE E’ QUELLO DELLE 3 CARTE

Roma -

 

Care/i Colleghe/i,

pochi giorni fa avevamo segnalato come il nostro ministero, infischiandosene altamente delle più elementari norme che dovrebbero costituire l’ABC delle relazioni sindacali da parte di un’amministrazione dello Stato che si vorrebbe moderna ed efficiente, in merito alla questione dei contratti in scadenza dei lavoratori interinali avesse convocato soltanto i sindacati complici, sfornando alla fine dell’incontro anche una dichiarazione congiunta.

Noi di USB Interno avevamo immediatamente inviato una nota di protesta e dopo due giorni, l’11 agosto u.s., fummo convocati dall’amministrazione. In quella occasione i nostri due componenti del Coordinamento Nazionale USB Interno si sono sentiti dire dal Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, il Prefetto Michele Di Bari, che era inutile meravigliarsi e farne un caso tirando in ballo le relazioni sindacali semplicemente perché “quella riunione non aveva niente a che fare con le relazioni sindacali…… e la dichiarazione congiunta che ne era scaturita, non vale nulla”.

Per l’amministrazione si trattava quindi di una sorta di malinteso: non era una informazione sui contratti in scadenza dei lavoratori interinali fornita soltanto alle tre sigle maggioritarie ed in palese violazione delle norme contrattuali riguardanti le relazioni sindacali, era una sorta di chiacchierata tra vecchi amici!

Ieri 18 agosto ci è giunta una nota del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione (che si allega " USB _ RISPOSTA") unitamente al resoconto degli incontri del giorno 11, dove molto candidamente si ripropone la bizzarra interpretazione fornita dal Prefetto Michele Di Bari in quella occasione: ben due “incontri” tenutisi con CGIL, CISL e UIL, erano “senza alcuna connotazione di riunione sindacale”.

Nel resoconto allegato si rincara la dose affermando che “non si erano mai svolte sedute sindacali”,  in quanto  “le precedenti riunioni si erano svolte unicamente su specifica richiesta delle cennate 3 sigle  sindacali e che le stesse erano state disposte per mera finalità informativa……”

Da questa vicenda vogliamo trarne spunto per alcuni interrogativi:

 

• Il 28 luglio e il 5 agosto cosa ha avuto luogo?

 

Incontri che, a detta dell’amministrazione, non erano né riunioni né sedute sindacali… ma allora come definirli? a che titolo si fanno incontri con le solite 3 sigle sindacali, per fare cosa?

 

• Riunioni disposte “per mera finalità informativa” ?? 

 

Alla scrivente O.S. risulta che la cosiddetta “informazione” altro non è che il primo step della partecipazione, ovvero l’ imprescindibile modello relazionale del sistema delle relazioni sindacali, regolato dall’art.3 del CCNL del Comparto Funzioni Centrali. Inoltre l’art.4 comma 3 dice chiaramente che “l’informazione è il presupposto per il corretto esercizio delle relazioni sindacali”.  Pertanto come fa l’amministrazione a sostenere che quegli incontri non avevano “alcuna connotazione di riunione sindacale”??

 

• Ultima considerazione, ma non per importanza:

 

nella nota pervenutaci leggiamo che “La convocazione in data 11 agosto u.s. di codesta USB costituisce, infatti, la conclusiva fase di aggiornamento sulla materia….” Ebbene, lo diciamo con il dovuto rispetto all’amministrazione, ci si consenta di dubitare di questa affermazione.

 

La scrivente USB Interno è stata convocata perché ha prontamente inviato una nota di protesta per la mancata convocazione, informando anche le altre sigle sindacali escluse.

Siamo proprio sicuri che senza quella nota che ha contribuito a fare chiarezza e a denunciare il mancato rispetto del sistema di relazioni sindacali da parte del Ministero, questi ci avrebbe convocato? Crediamo decisamente di no.

TUTTI i colleghi, a tempo determinato ed indeterminato vorranno scusarci e magari  ci considereranno come “diffidenti”.

 

È vero.

 

Però, sempre con il rispetto dovuto ad una importante amministrazione dello Stato, crediamo di poter affermare che il gioco portato avanti dal Ministero assomigli molto a quello delle 3 carte, un gioco che serve ad intorbidire le acque, a rendere tutto più difficile, dando informazioni alle sigle sindacali in tempi diversificati e soltanto dietro sollecitazione di chi è stato escluso.

Un gioco, non possiamo tacerlo, anche costoso, considerando che l’amministrazione ha tenuto ben 5 riunioni (o incontri che dir si voglia…) utilizzando le proprie risorse umane per ripetere le stesse cose.

Un gioco che, in ultima analisi, mostra scarso rispetto non tanto e solo verso le sigle sindacali escluse, ma soprattutto verso TUTTI i lavoratori, a tempo indeterminato e interinali, che in questa circostanza sono stati la vera parte in causa, e di cui noi di USB Interno chiediamo non semplicemente la proroga dei contratti in scadenza, bensì “concorsi degni di questo nome”, con l’obiettivo della assunzione a tempo indeterminato nella auspicabile prospettiva di un miglioramento delle condizioni di TUTTI i lavoratori.

 

       USB PI - Coordinamento Ministero Interno