Al MINISTRO DELL'INTERNO Onorevole Marco MINNITI - Esito dell'Incontro del 20/09/2017 con il Sottosegretario di Stato On.le Bocci
Al MINISTRO DELL’INTERNO
Onorevole Marco MINNITI
Egregio Ministro,
questa O.S. ritiene di appellarsi ancora una volta direttamente a Lei in quanto, a fronte del reciproco interesse manifestato nel voler procedere a formulare una riforma dell’Amministrazione civile del Ministero dell’Interno, come ribadito da Lei stessa in ultimo nel tavolo del 30 marzo u.s, oramai appare confusa e abbattuta a riguardo la Sua intenzione di voler proseguire il cennato percorso.
Questa O.S. riteneva di aver ricevuto da parte Sua un pregevole interessamento fin dal tavolo del 16 dicembre 2016, convocato subito dopo il Suo insediamento.
In questo senso, il Coordinamento Ministero Interno USB ha fin da subito pensato di instaurare un dialogo costruttivo con Lei, producendo i seguenti documenti che si riteneva potessero essere tenuti in considerazione:
1 RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMISTRAZIONE -
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2 RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE -ATTO PRIMO- SI SCUOTONO LE COSCIENZE E RITORNA LA FIDUCIA - incontro con Ministro Minniti -
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3 RIFORMA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DELL'INTERNO - PROBLEMATICHE - PROPOSTE E PIATTAFORMA - Richiesta di urgente incontro. -
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4 Richiesta di incontro con il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Alessandra Guidi -
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5 DOCUMENTO TECNICO INDICATIVO – SCHEMATICO ACCOMPAGNATO DALLA PETIZIONE ON – LINE DEI PRECARI AL MINISTRO DELL’INTERNO ONOREVOLE MARCO MINNITI -
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6 FUA - nota a verbale in consegna alle trattative -
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Tale percezione si riteneva fondata atteso che:
in data 16 marzo u.s. questa OS è stata ricevuta dal Suo Capo di Gabinetto, Prefetto Mario Morcone, all’uopo delegato, il quale, dopo il cortese confronto con la sottoscritta O.S., concludeva dichiarandosi favorevole e solidale sul punto specificato dalla USB: stabilizzazione di tutti i precari nell’anno in corso prima della collocazione in servizio dei 250 funzionari addetti al servizio immigrazione;
in data 30 marzo, incontrando tutte le organizzazioni sindacali, Lei stessa ha congedato il tavolo conferendo mandato al Sottosegretario On.le Bocci, al Capo di Gabinetto e al Capo dipartimento del Personale civile di sentire le Organizzazioni Sindacali e di raccogliere le varie proposte inerenti la riforma, impegnandosi personalmente a vagliarle per costruire insieme una amministrazione adeguata, rispondente alle reali esigenze e pronta ad offrire servizi efficaci ed efficienti alla collettività.
In data 15 giugno veniva notificata la convocazione di questa O.S. al tavolo del 4 luglio con l’On.le Bocci e il Prefetto Varratta, al riguardo da Lei delegati, mostrando continuità e condivisione con la proposta USB, e invece quasi immediatamente ci veniva comunicato che l’incontro era stato annullato, per una nuova riprogrammazione.
In data 13 settembre venivano chiamate tutte le OO.SS. al tavolo del 20 settembre, convocate dal Sottosegretario di Stato On.le Giampiero Bocci, su delega del Sig Ministro.
E qui, con amarezza, Sig. Ministro, questa O.S. ha constatato che dal 30 marzo u.s., non solo molte cose sono cambiate, ma addirittura tante delle certezze segnalate in documenti ufficiali dell’amministrazione, sono scomparse.
Tutti i progetti di riforma dell’amministrazione sono scomparsi e l’incarico assunto dal Sottosegretario, dal Capo Dipartimento del personale civile e dal suo Vicario è stato soltanto quello di rassicurare le OO.SS. che tutto sarebbe tornato come prima, anzi peggio delle vaghe e inutili promesse degli ultimi 15 anni, e che la Sua ferma volontà e desiderio per il personale precario che Le stava molto a cuore, è stata solo una parentesi:
un sogno durato solo sei mesi!!
Signor Ministro, dal tavolo è venuto fuori, purtroppo, che:
a fronte di un piano assunzionale di 200 unità per l'area terza e 300 unità per l'area seconda ogni anno per il prossimo triennio, sia stato ancora una volta trascurata la disposizione transitoria (art. 36 CCNL Ministeri 2006 – 2009) in cui nel 2007 – data della sottoscrizione del Contratto – “al fine di favorire i processi di riorganizzazione delle Amministrazioni, la contrattazione integrativa potrà promuovere iniziative di riqualificazione professionale intese ad agevolare i PASSAGGI DEL PERSONALE IN SERVIZIO ALL’ENTRATA IN VIGORE DEL PRESENTE CONTRATTO DALLA PRIMA ALLA SECONDA AREA….”, tenendo conto -come USB indicava a Lei nell’incontro del 30 marzo 2017- quanto disposto dal TAR Lazio Sez. III ter, Sentenza 14-12-2011, n. 9742 - che ha accolto il ricorso dei ricorrenti dell'area prima per il passaggio nell’area seconda, ordinando all’amministrazione intimata del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di provvedere al rispetto della sentenza DANDO AVVIO AL PROCESSO DI PASSAGGIO DEGLI ISTANTI VERSO LA SECONDA AREA.
La USB, infatti, come ben indicato dal Giudice nella sentenza 1412/2011, accolta dal T.A.R. Lazio Roma Sez. III ter, riferisce che gli appartenenti all’area prima (ex area A) non hanno potuto prendere parte al processo di rinnovamento e adeguamento professionale al MIT, facendo notare -così come avvenuto nel Ministero dell’Interno- che nell’area prima non era prevista alcuna differenziazione professionale poiché le declaratorie contrattuali facevano riferimento a mansioni di estrema semplicità, DI FATTO NON PIU’ e, dunque, a profili professionali ORMAI SUPERATI: un fenomeno diffuso –per carenza di organico- nelle Prefetture, Questure e Uffici di Polizia dove gli ausiliari (area Prima) svolgono mansioni superiori che non hanno più nulla a che fare con i dettagliati contenuti professionali di base – lavoratore che è di supporto alle varie attività, provvede al ricevimento dei visitatori”.
Durante l’incontro del 20.9 invece di conoscere e discutere su tali criticità e problematiche e progettare sulla valorizzazione di un piano REALE FABBISOGNO DEL PERSONALE, il sottosegretario di Stato ha farfugliato l'indizione di “concorsi straordinari per la libera professione che non richiedono bando e requisiti e che consentono di percepire lauti compensi”. Ciò non può che preoccupare molto questa O.S. perché significa destrutturare la Pubblica Amministrazione per avviare il processo di privatizzazione dell’erogazione dei servizi dello Stato, AGGIUNGENDO RIGIDITA’ E CONFLITTUALITA’ AL SISTEMA, OGGI GIA’ FORTEMENTE COLLASSATO !!
Si è dovuto assistere a un forte depotenziamento di tutto il lavoro avviato da Lei, e a nulla è servito la presa di posizione della scrivente O.S. sulla richiesta di un PIANO DEL FABBISOGNO e la dotazione organica che ne discende, in stretta coerenza e correlazione con gli obiettivi che il Ministero è impegnato a raggiungere, avendo certezza sia di una capacità di bilancio (riduzione di costi!!) sia del rispetto delle regole vigenti in tema di stabilizzazione e piani assunzionali (sottorganico e cessazioni anno 2016!!).
Nessun elemento di chiarezza sulle finalità e il rispetto della normativa sul pubblico impiego sui punti fondamentali: accrescere l’efficienza della P.A.; razionalizzazione dei costi; tutela e assicurazione della formazione e sviluppo professionale; garanzia dell’ottimale distribuzione delle risorse umane.
Il Prefetto Varratta ha annunciato di aver chiesto la disponibilità ad assumere i 501 precari rimanenti dai 650 più i 20 precari ex Ages ex Spal nella misura del 50% nel 2018 e l’altro 50% nel 2019, e nemmeno una parola sui numeri e i rapporti di lavoro del personale contrattualizzato cessati nel 2016, attesa la possibilità di assumere anche fino al 100% delle cessazioni. I poco chiari e “anomali” numeri del DPCM del 10 ottobre 2017 della Funzione Pubblica, in ordine al sottorganico, non corrispondono affatto ai 2.000 segnalati alle OO.SS. e non sono affatto chiare le ragioni delle scelte fatte in ordine ai risparmi conseguiti, perchè a fronte della stabilizzazione di nr. 40 (e non 44) di lavoratori a TD è stata prediletta l’assunzione di nr. 31 dipendenti dell’area terza con lo scorrimento di graduatorie da altre amministrazioni, piuttosto che l’assunzione di personale dell’area seconda che lamenta una carenza di organico pari a 4.721 unità: più del doppio di quella dell’area terza.
Ci si augura che Lei Sig. Ministro possa fare ordine anche su questi dati discordanti.
Sig. Ministro, se riformare un’Istituzione è cosa da fare, come questa O.S. USB Le proponeva al tavolo del 30 marzo u.s., lo schema dei processi di cambiamento devono appropriarsi di analisi garantite su dati e valori più specifici, evitando genericità e informazioni limitate e confuse.
Non basta più dire quanti sono i “poliziotti” negli uffici, ma è improcrastinabile entrare nei dettagli delle qualifiche e dei trattamenti stipendiali erogati, tenuto conto che con la recente riforma verranno corrisposti, giustamente a ns. avviso, miglioramenti economici agli operatori in servizio ed attività di polizia, sebbene sia pubblicamente noto che molti di loro, invece, alla prova dei fatti, sono operatori amministrativi, patrimoniali e contabili.
Neppure una parola, dopo 18 mesi, in merito all’impiego di personale della Polizia di Stato in compiti amministrativi, patrimoniali e contabili, e all’antieconomicità del sistema ampiamente rappresentata dalla scrivente O.S.: un danno erariale, se convenientemente esaminato, di notevoli proporzioni.
Infatti, appare rilevante che nel caso in esame non si è in presenza solo di “semplici” poliziotti, con un costo giornaliero e mensile di non poco conto, ma anche di “graduati” (Assistenti, Sovrintendenti, Ispettori e Sostituti Commissari), che continuano a partecipare, con elevati costi di formazione a carico della collettività, a specifici corsi professionali mirati alla lotta alla criminalità.
Tali corsi vengono però resi vani a causa dell’impiego continuo e determinante del personale della Polizia di Stato interessato, in compiti amministrativi, patrimoniali e contabili, aggravando lo sperpero di ingenti risorse economiche stanziate, invece, per l’impiego in attività di polizia e tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Il Fondo Unico di Amministrazione, al momento ridotto nel triennio appena (2015-2016-2017) come da documento USB nelle Sue mani, continuerà ad essere gestito come sempre, disapplicando le norme. L’unica novità riguarderebbe il tentativo di mettere l’Amministrazione in condizioni di poter corrispondere più velocemente le somme ai lavoratori.
Signor Ministro, come con un colpo di spugna, è stato annullato tutto il percorso di rinnovamento che Lei auspicava anche in pochi mesi avendo risorse disponibili, come questo Coordinamento USB PI Ministero Interno Le indicava e vedeva con entusiasmo e rispetto, realizzato al massimo entro la fine dell’anno in corso.
A tutto quanto emerso durante l’incontro, la USB, convinta fortemente delle proprie idee (la situazione delle risorse umane a disposizione stimata sprovvista di nr. 2000 addetti), siamo tutti consapevoli che innumerevoli unità lavorative aventi ordinamento e professionalità differenti (Polizia di Stato), seppur impegnate in altre tipologie di servizi all’utenza, risultano assegnate a funzioni amministrative (vedi richiesta USB sulla ricognizione poliziotti negli uffici), che determinano situazioni di condizioni di lavoro molto critiche in cui diviene difficile raggiungere risultati e miglioramenti apprezzabili e significativi, talvolta (vedi immigrazione) anche condizioni logistiche dell’intera organizzazione del servizio, hanno determinato stati di “paralisi del sistema e dei regolari processi di avanzamento delle procedure”.
Se poi, Sig. Ministro, esaminiamo la tabella riepilogativa relativa alla dotazione organica di tutto il personale (sito intranet del Ministero Interno), i numeri di carenza di organico al Ministero sono di oltre 7.000 dipendenti lì citati, se includiamo quelli ancora sconosciuti dei posti occupati dal personale di Polizia addetti a funzioni amministrative. Diviene difficile, per questa O.S. comprendere quale sia il progetto pluriennale dell’Ente se fondato su tali indicatori disorganici e non invece su qualifiche professionali coerenti alle attività e alla “performance” dell’amministrazione medesima.
Ci dica Lei, se ritiene possa essere salvato parte del percorso avviato o se è definitivamente perso tutto.
Ci dica Lei, se concorda sulla massima:
l’amministrazione non la si può riformare se non la si conosce e se dopo la conoscenza fatta anche con l’ennesimo contributo di questa O.S., Lei Sig. Ministro intende deliberare immediatamente e diversamente da quanto riferitoci al tavolo del 20 settembre 2017.
Ci dica Lei, se davvero non può mantenere fede alla parola data al tavolo del 30 marzo, quando annunciò, che laddove il Ministero non fosse arrivato a reperire autonomamente le risorse economiche per la stabilizzazione, che questa O.S. ha ampiamente indicato, sarebbe ricorso all’assestamento di bilancio e alle misure d’urgenza a stanziamenti di nuove risorse per investimenti sul personale, come ha operato per i nuovi funzionari amministrativi.
Sarebbe bene, Sig. Ministro, riflettere ed agire immediatamente, prima delle prossime scadenze sugli interventi correttivi di assestamento e sulla legge di stabilità, perché ci risulta che interi territori affidati alle Prefetture, Questure e Uffici di Polizia sono abbandonati e lamentano la perdurante e disastrosa carenza di organico, e la mole di carichi di lavoro.
Confidando in un Suo gentile riscontro, il Coordinamento USB PI Ministero Interno si pregia di inviarLe distinti saluti.
Roma, 10 ottobre 2017
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