Accusa Usb a Cgil, Cisl e Uil: rimandano le Rsu per cancellarle
ARAN, CGIL, CISL, UIL e sindacati autonomi hanno firmato il protocollo che sancisce l’ennesimo rinvio dell’elezioni RSU che si sarebbero dovute tenere a novembre 2010. Eludendo anche il parere del Consiglio di Stato che indicava chiaramente che non si poteva continuare a rimandare l’esercizio democratico del voto per i lavoratori del pubblico impiego, hanno concordato un lungo percorso di contrattazione alla fine del quale, nella migliore delle ipotesi, si andrà a votare nella primavera 2012.
Le organizzazioni sindacali firmatarie del protocollo hanno anteposto il proprio interesse di bottega alla tutela della democrazia nei posti di lavoro, rimandando ulteriormente il voto, nel timore che le elezioni si trasformassero in un giudizio sulla loro attività collaborazionista con il Governo ed in particolare con il Ministro Brunetta. Inoltre hanno fatto propria la necessità del Governo di arrivare a definire, prima del voto, la riduzione dei comparti del pubblico Impiego da 11 a 4 sposando di fatto la riforma Brunetta. Dopo l’accordo del 4 febbraio, ancora una volta i sindacati collaborazionisti, questa volta insieme alla CGIL, intervengono per dare una mano al Ministro in palese difficoltà dando applicazione ad una riforma da mesi bloccata dalle sue contraddizioni.
La domanda che nasce spontanea è in che Paese viviamo se gli interessi dei lavoratori sono rappresentati dal Consiglio di Stato e non dalle organizzazioni deputate a farlo?
SOLO USB NON HA FIRMATO IL PROTOCOLLO, CONTINUANDO A CHIEDERE IL VOTO SUBITO, NELLA CONVINZIONE CHE LA DEMOCRAZIA NEI POSTI DI LAVORO NON SI BARATTA!
Chi, come la CGIL, ha fatto della difesa della democrazia nei posti di lavoro la propria bandiera l’ha prontamente ammainata in cambio di un accordo vuoto che serve solo a chi non vuole le RSU. Tutto ciò proprio quando il Consiglio di Stato ha fornito con il suo parere un sostegno importante a chi avesse davvero avuto a cuore i diritti dei lavoratori.
Un repentino voltafaccia che autorizza ad ipotizzare che la firma sul quel protocollo sia stata determinata su altri tavoli, ad esempio quello di quel patto sociale che intende modificare pesantemente la rappresentanza sindacale in questo Paese sul modello Marchionne, eliminando qualsiasi elemento democratico.
In sostanza l’ulteriore rinvio delle elezioni nel Pubblico Impiego è propedeutico alla definitiva cancellazione delle RSU.
I diritti dei lavoratori vengono ancora una volta sacrificati sull’altare dell’unità sindacale di Cgil, Cisl e Uil finalizzata al collaborazionismo con governo e padroni.
Usb Pubblico Impiego