USB SCRIVE AL PREFETTO DI TRAPANI PER REVOCA SMART WORKING.

Roma -
Al Sig. Prefetto nq di datore di lavoro
ex TU Sicurezza dei lavoratori
E, p.c.
Al Dipartimento Politiche del Personale
dell’Amministrazione Civile e per le Risorse
Strumentali e Finanziarie
Ufficio IV – Relazioni Sindacali
Ai Sigg. Dirigenti delle Aree,degli Uffici,dei Servizi, e Commissione Territoriale
 
Al Personale Prefettura U.T.G. di Trapani

 

Com’è noto, l’articolo 1 del Decreto-legge 30 aprile 2021 numero 56 (cosiddetto Decreto “Proroghe”), la cui conversione, con modificazioni, nella Legge 17 giugno 2021, n. 87, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 21 giugno 2021, prevede, sino alla definizione della disciplina del lavoro agile da parte dei contratti collettivi, e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, il ricorso allo Smart Working per le PA in modalità semplificata, anche noto come “ lavoro agile emergenziale”.

La novità (in vigore dal 30 aprile 2021) arriva a seguito di modifica dell’articolo 263 del Decreto “Rilancio” (Decreto legge numero 34/2020), con cui si era previsto l’utilizzo del lavoro agile nella Pubblica amministrazione, in misura non inferiore al 50 per cento del personale impiegato nelle attività che potevano essere svolte da remoto.

L’emergenza di Covid-19 ha dimostrato l’utilità del lavoro agile, nonostante prima della pandemia questo fosse poco diffuso. Unitamente ai provvedimenti adottati dal Governo per arginare e contenere il diffondersi del virus e l’aumento dei contagi, primo fra tutti la chiusura degli istituti scolastici e lo svolgimento della didattica a distanza, dal 2020 l’adozione del lavoro agile ha consentito di raggiungere il duplice obiettivo di diminuire i contatti tra le persone e agevolare la conciliazione vita / lavoro.

Le norme vigenti, pertanto, continuano a facilitare il ricorso allo Smart Working, con un accesso “semplificato” senza obbligo di accordo individuale tra datore di lavoro e dipendente. Una procedura molto più rapida per poter accedere al lavoro agile in tempo di pandemia.

Come recita l‘articolo 11bis del decreto: “A tal fine, le amministrazioni di cui al primo periodo del presente comma, fino alla definizione della disciplina del lavoro agile da parte dei contratti collettivi, ove previsti, e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, in deroga alle misure di cui all’articolo 87, comma 3, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, organizzano il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale, introducendo modalità di interlocuzione programmata con l’utenza, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza“.

Dunque fino al 31 dicembre 2021 in tutta la Pubblica Amministrazione viene prorogata la procedura semplificata di Smart Working.

Alla luce di quanto sopra rappresentato, e in riferimento alla nota di prot. n. 43247/2021 del 24/06/2021 della S.V., incomprensibilmente non indirizzata alle OO.SS., con cui è stata comunicata la cessazione dello Smart Working, questa Organizzazione Sindacale non condivide affatto le motivazioni in essa contenute. Nello specifico si ritengono bizzarre alcune argomentazioni:

• La situazione di criticità determinatasi in alcune Prefetture non può assolutamente essere addebitata né al personale collocato in quiescenza né ai lavoratori in Smart Working emergenziale. Per tale motivo appare pretestuoso far fronte a tale situazione impedendo totalmente il ricorso ad una modalità lavorativa sancita dalle normative vigenti.

• La conclusa campagna vaccinale non riporta affatto ad una presunta situazione di normalità.  E’ appena il caso di evidenziare che tale affermazione è priva di alcun fondamento medico scientifico in quanto in tutti gli allegati ai moduli di consenso dei vari tipi di vaccino anti COVID 19 è chiaramente riportato che “La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota”.  Inoltre si evidenzia che la circolare N.850/A-0012042 del 23.6.2021 della Direzione Centrale di Sanità del Dipartimento della PS, invita a “…mantenere comportamenti improntati alla prudenza ed al rispetto delle regole, al fine di evitare la riaccensione di eventuali focolai anche a motivo del possibile emergere di nuove varianti virali più diffusive”.

Proprio a tal proposito, considerata la recente diffusione di varianti del virus SARS-COVID19 anche nella regione Sicilia, come riportato dagli organi di stampa - CLICCA LINK (https://palermo.repubblica.it/cronaca/2021/06/19/news/la_variante_delta_e_in_sicilia_scatta_la_massima_allerta-306708161/) , si ritiene che la scelta di far rientrare in presenza tutto il personale comporti una violazione del principio di precauzione che questa O.S. ritiene imprescindibile nel rapporto tra datore di lavoro e lavoratore al fine di poter garantire ogni possibile misura idonea alla riduzione del rischio di contagio.

A giudizio della scrivente USB P.I. – Ministero dell’Interno tali iniziative, tra l’altro non preventivamente condivise con le OO.SS. e le R.S.U., ma semplicemente comunicate come decisioni già prese, al momento attuale appaiono inopportune e potenzialmente fonte di rischio per la salute dei lavoratori. 

Codesta Amministrazione si sta assumendo una forte responsabilità nei confronti dei propri dipendenti, perché la fase attuale non può essere considerata come un “ritorno alla normalità, in sicurezza”, stante anche la proroga dello stato di emergenza fino al 31 luglio p.v. 

Pertanto si chiede di cessare qualsiasi iniziativa unilaterale in merito al rientro in presenza del personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno, a meno che ciò non avvenga su base volontaria, rispettando le opportune norme di sicurezza, e, nell’ambito di un quadro di corrette relazioni sindacali, di condividere le modalità di un reale e non azzardato ritorno dei lavoratori in sicurezza con tutte le OO.SS e le R.S.U; 

Inoltre si chiede il rispetto della disciplina sopracitata, nel consentire al personale che ne faccia richiesta ed in considerazione delle esigenze dei lavoratori, di poter fare ricorso allo Smart Working , garantendo la diminuzione delle interazioni negli uffici e sui mezzi di trasporto pubblici, nonché a coloro che provengono dall’ hinterland e da altri comuni.

Ma soprattutto si sottolinea l’importanza di non modificare la situazione numerica di giornate in lavoro agile relativamente ai lavoratori fragili, cui va garantita la massima tutela, ai fruitori di legge 104, ai dipendenti genitori di figli minori di anni 14, che devono continuare a garantire la massima sintonia dei tempi lavoro/famiglia.

La scrivente Organizzazione sindacale, ritiene tali osservazioni e richieste di chiarimenti, un dovere nei confronti di tutti i dipendenti in servizio presso la Prefettura – U.T.G. di Trapani, per le loro famiglie e per la collettività.

 

USB PI -  Coordinamento Ministero Interno