Le proposte della USB PI - INTERNO: Protocollo su misure di contrasto per il contenimento della diffusione del virus Covid-19

Roma -

 

Al MINISTERO DELL'INTERNO

Dipartimento Politiche del Personale
dell’Amministrazione Civile e per le Risorse
Strumentali e Finanziarie
Ufficio IV – Relazioni Sindacali

 

La scrivente O.S. USB PI - INTERNO in riferimento alla nota del 14 maggio scorso con la quale è stata trasmessa la bozza di protocollo in ordine alle misure di contrasto per il contenimento dell’emergenza sanitaria da “Covid-19”, presenta le seguenti osservazioni di merito.

Nelle premesse, riteniamo imprescindibile specificare che, in vista della graduale riapertura nei territori, è prioritario che lo Smart Working deve continuare ad essere considerato anche in questa fase la modalità ordinaria di svolgimento dell'attività lavorativa, così come previsto dall’art.87 del D.L. n.18/2020, già convertito in Legge 24 aprile 2020, n. 27, reiterato dall’art.241 del D.L. 13/5/2020 (D.L.RILANCIO), nonché come richiamato dal Ministro della Pubblica Amministrazione nella sua direttiva nr.3 del 4 maggio scorso;

Inoltre va assolutamente fatto riferimento al documento tecnico INAIL di aprile 2020 relativo alla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio nei luoghi di lavoro.

La scrivente USB PI – Interno , propone le seguenti osservazioni più specifiche, al fine di tutelare maggiormente la salute e la sicurezza dei lavoratori.

 

  1. Priorità nella collocazione in lavoro agile dei lavoratori pendolari e del personale che non può svolgere lavoro in presenza in quanto lavoratori cosiddetti “fragili”, affetti da particolari patologie a rischio indicate dal Ministero della Salute (come ad esempio pazienti immunodepressi -persone con immunodeficienze congenite o secondarie -le persone trapiantate, le persone affette da malattie autoimmuni in trattamento con farmaci ad azione immuno-soppressiva, così come le persone con malattie oncologiche o oncoematologiche), nonché da personale con patologie croniche non necessariamente comprese fra le predette, ma rilevanti ai fini sanitari precauzionali (ipertesi, diabetici, cardiopatici, ecc) nonché del personale che convive con persone affette da tali patologie o che assiste persone anziane ultraottantenni, estendendo tale priorità anche in assenza del riconoscimento dei benefici ex art. comma 3 della legge 104/92. Nel caso non sia possibile ricorrere alle forme di lavoro agile anche nella forma semplificata, sarebbe opportuno richiamare necessariamente l’istituto dell’esenzione a norma del comma 3 art.87 del D.L. 18/2020, convertito in Legge 24 aprile 2020, n. 27. Si specifica che le ferie in questione sono unicamente quelle del 2019, e l’amministrazione non ne può imporre la fruizione.                                                   
  2. Per coloro che dovranno necessariamente recarsi in ufficio, e sull’adozione eventuale di criteri di rotazione, si ricorda ai sensi dell’art. 7 comma 6 lett. O) e 7 del CCNL Funzioni Centrali, che ciò costituisce materia di contrattazione anche presso gli uffici centrali e periferici sedi RSU.
  3. L’Amministrazione deve assicurare la pulizia giornaliera degli ambienti, delle postazioni di lavoro, delle aree comuni, con scrupolosa attenzione agli impianti di condizionamento e alla periodica disinfezione e sanificazione/sostituzione dei filtri degli apparecchi fissi e mobili, che sono potenziali veicoli di propagazione del contagio su cui intervenire prontamente in caso di sospetta contaminazione. Si raccomanda negli impianti a Ventilazione Meccanica Controllata, di eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. Inoltre si fa presente che il Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità COVID 19 n.5/2020, prescrive “Negli edifici dotati di impianti di riscaldamento/raffrescamento (es. pompe di calore, fancoil, o termoconvettori), tenere spenti gli impianti per evitare il possibile ricircolo del virus SARS-CoV2 in aria. Se non è possibile tenere fermi gli impianti, pulire settimanalmente in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere bassi i livelli di filtrazione/rimozione adeguati.”  Inoltre deve essere attuata la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree condivise, delle pulsantiere degli ascensori, delle superfici esterne dei distributori automatici, delle maniglie delle porte, tramite aziende specializzate e con l’utilizzo dei prodotti aventi le caratteristiche previste dall’Autorità sanitaria.
  4. Il personale deve essere informato e sensibilizzato, sentiti gli organi competenti (Medico Competente, RSPP, RLS), circa le disposizioni delle Autorità e sulla necessità di adottare ogni precauzione volta a evitare il contagio, con particolare riferimento alla esigenza di ridurre il più possibile le occasioni di contatto con gli altri colleghi, al mantenimento della distanza minima di sicurezza raccomandata (un metro), all’uso delle mascherine fornite, nonché alla frequente pulizia delle mani.
  5. Si raccomanda caldamente la presenza di un solo lavoratore per ogni stanza. Per gli addetti ai front office, saranno necessarie pause obbligatorie di 15 minuti ogni ora di lavoro, da effettuarsi in un locale in cui possano togliersi la mascherina.
  6. Distribuire a tutto il personale almeno una mascherina chirurgica a marchio CE ad alto potere filtrante, meglio se FFP2, anche nei casi in cui vi sia la possibilità di mantenere la distanza minima di sicurezza, e di guanti monouso in nitrile. Tutti i dispositivi qualificati come monouso devono essere sostituiti, a cura del datore di lavoro, giornalmente. Gli utenti e i fornitori, in occasione dell’accesso agli uffici, dovranno indossare dispositivi di protezione come previsto dalle vigenti norme.
  7. Si consiglia la rilevazione della temperatura di colleghi, utenti, fornitori che si recano negli uffici dell’Amministrazione. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. L’applicazione della misura nelle varie strutture avverrà a seguito di specifico confronto con il medico competente di riferimento, che ha la facoltà di suggerire l’adozione di eventuali mezzi diagnostici, e comunque coinvolgendo il servizio di prevenzione e protezione. Le persone con temperatura superiore ai 37,5° saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine, non dovranno recarsi al Pronto Soccorso, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni. Ogni sede ove si dovesse applicare la misura della misurazione della temperatura deve quindi essere dotata di un’area di isolamento. La misurazione della temperatura potrà avvenire mediante sistemi di rilevamento automatico a distanza o tramite termometro con funzionamento manuale a distanza. In quest’ultimo caso, i soggetti preposti alla rilevazione potranno essere individuati negli addetti al servizio di vigilanza, ove presente. Sarà assicurato il rispetto della normativa vigente in materia di trattamento dei dati personali.
  8. Istallare nei punti di accesso di ogni ufficio, nei front office, nei luoghi di maggiore passaggio del personale, negli spazi comuni nei pressi delle fotocopiatrici, erogatori e dispenser di soluzione disinfettante a funzionamento automatico e apposito cartello segnaletico che ne prescriva l’utilizzo. A quanto sopra si aggiunge, inoltre, la necessità di verificare se -a seguito dell’emanazione di specifici provvedimenti per la gestione delle varie fasi emergenziali o a scopo precauzionale -la misurazione della temperatura debba o meno interessare l’utenza in accesso nelle sedi aperte al pubblico nonché l’obbligo di indossare la mascherina in occasione dell’accesso negli uffici.
  9. Fermo restando gli obblighi normativi del datore di lavoro in materia, si ribadisce che la sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute (cd. decalogo) e che vanno privilegiate, in questo periodo, le visite preventive, le visite a richiesta e le visite da rientro da malattia. Inoltre, la sorveglianza sanitaria periodica non va interrotta, perché rappresenta una ulteriore misura di prevenzione di carattere generale: sia perché può intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio, sia per l’informazione e la formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori per evitare la diffusione del contagio.
  10. Il medico competente segnala al datore di lavoro, nel rispetto delle norme sulla privacy, anche su richiesta dell’interessato, situazioni di particolare fragilità e patologie attuali o pregresse dei dipendenti. È necessario che la sorveglianza sanitaria ponga particolare attenzione ai soggetti fragili anche in relazione all’età.
  11. Per la scrivente USB PI - INTERNO, l’adeguamento dei Documenti Valutazione Rischi connessi  alla presenza del rischio biologico di contagio da COVID-19, è un adempimento fondamentale in cui  l'Amministrazione dovrà coinvolgere prontamente la figura dell'RLS e del medico competente. Anche alla luce dell'ultima nota INAIL di aprile 2020, la figura del medico competente dovrà essere figura centrale per la revisione dei processi e non una presenza meramente formale. Il coinvolgimento di dette figure dovrà essere costante e riguardare tutti gli ambiti e le fasi di implementazione delle misure atte a garantire la sicurezza del personale: misure organizzative (gestione degli spazi di lavoro, organizzazione e orario di lavoro); misure di prevenzione e protezione (informazione e formazione, misure igieniche e sanificazione ambienti, utilizzo delle mascherine e dispositivi di protezione individuali per le vie respiratorie, sorveglianza sanitaria e tutela dei lavoratori fragili); misure specifiche per la prevenzione dell'attivazione di focolai epidemici.
  12. Importante sarà la tutela del personale operante in uffici “open space” dove gli ambienti di lavoro dovranno essere dotati di apposite barriere separatorie in plexiglass e dove può esserci soltanto un lavoratore ogni 30 mq. E’ appena il caso di specificare che i relativi lavori di rimodulazione dei suddetti ambienti dovranno essere svolti prima del rientro dei lavoratori, limitando al minimo il numero dei lavoratori presenti, contemporaneamente, nel medesimo ufficio.
  13. Si raccomanda particolare cautela e attenzione per il personale dell’Amministrazione civile dell’Interno operante negli uffici della Polizia di Stato sull’intero territorio nazionale, essendo a contatto quotidiano con utenza interna (personale PS) a cui il già citato documento tecnico INAIL di aprile 2020 relativo alla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio nei luoghi di lavoro, a pagina 10 nella tabella che illustra le classi di rischio per alcuni dei principali settori lavorativi, attribuisce  una classe di rischio ALTO.

Altresì, la scrivente USB PI – Interno vuole essere certa di sensibilizzare l’Amministrazione affinché le procedure per il personale in missione e per la gestione delle trasferte di lavoro rimangano ferme e che si riconosca l’erogazione del buono pasto al personale che ha continuato a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, con orario ordinario superiore alle sei ore e con la relativa pausa.

 

Inoltre, si rammenta all’Amministrazione che, ai sensi dell’art.7 comma 6 lettera k) e 7 del già citato CCNL, è fatto obbligo ai dirigenti di uffici centrali e periferici sedi di RSU, di promuovere le opportune relazioni con le locali rappresentanze sindacali, in merito alla tutela della salute del personale, anche in relazione ad eventuali novità normative di carattere locale o regionale in materia.

 

Roma, 17 maggio 2020

 

p/ USB Pubblico Impiego - Coordinamento Nazionale Ministero Interno

( Gigliani -Stirparo )