Saluto del Sottosegretario di Stato On Sibilia
Il testo del documento consegnato il 3 agosto 2018 al Sottosegretario di Stato On Sibilia in occasione del saluto alle OO.SS del Ministero
Onorevole Sottosegretario,
USB PI Coordinamento Ministero Interno Le dà il benvenuto.
E’ con piacere che Le portiamo i saluti di tutto il Coordinamento non solamente in quanto Sottosegretario con delega al personale ma anche perché Lei, è parte di un percorso politico che si è fin da subito posto in netto contrasto alla prassi purtroppo consolidata da decenni di clientelismi e cattive abitudini, dove la linea di condotta del singolo confermava la cattiva politica a danno dei servizi ai cittadini.
La politica sindacale che il Coordinamento dell’Interno di USB ha da sempre perseguito e chiesto di rispettare, tanto alla parte politica quanto, e soprattutto, a quella tecnica ed operativa dell’Amministrazione passa attraverso un imperativo categorico anche nel Ministero dell’Interno, quello del rispetto delle leggi e delle norme di contratto, che va considerato un sentimento superiore alle inclinazioni e ai desideri soggettivi.
Tale veemenza Onorevole, è ampiamente giustificata perché da anni la USB non riesce a comprendere il perché l’Amministrazione del Personale del Ministero dell’Interno si sia sempre ritenuta super leges.
Onorevole Sottosegretario, oggi, pertanto, definire drammatica la condizione del personale dell’amministrazione civile dell’interno, sarebbe dir poco.
Gli uffici periferici, più degli altri, non riescono a fornire neppure i livelli minimi di servizi all’utenza perché sono al collasso a causa di una permanente e progressiva carenza di personale, a causa di insufficienti risorse finanziarie, a causa di infrastrutture inadeguate e spesso in affitto da privati, oltre alla inadeguata preparazione del personale dirigente –partendo da quello centrale per arrivare a quello periferico-. Per questi motivi il personale non dirigente dell’amministrazione civile è abbandonato a se stesso, deluso e sfiduciato.
E’ noto, per fare qualche esempio, che al Viminale i trasferimenti non vengono concessi neppure a chi ha il dovere di assistere con cura le persone diversamente abili che versano in situazioni di gravità, men che meno a chi chiede di usufruire del diritto di tutela e affetto per il sostegno della maternità e della paternità.
Molti lavoratori sono lontano da casa e non riescono a farvi ritorno. Tanti che hanno famiglia sono costretti a fare i pendolari; quelli più lontani, con enormi sacrifici nei giorni lavorativi, partono ogni fine settimana viaggiando di notte per offrire più tempo alle proprie famiglie e figli.
Com’è noto, anche nella pubblica amministrazione la legge pone l’obbligo della formazione e della valorizzazione del personale sia dirigente che non dirigente. Tale processo organizzativo è fondamentale per la crescita professionale e culturale del personale dell’amministrazione civile dell’interno e purtroppo non è mai stato scritto nell’agenda dei piani di lavoro del dipartimento dell’amministrazione civile.
Anzi, il dipartimento, superando completamente questa basilare fase costruttiva di sviluppo e garanzia dei diritti riservati ai dipendenti, non ha mai predisposto un sistema di valutazione di conoscenze e competenze certificate, al contrario ha costruito un sistema assurdo e incompreso dalla stessa classe dirigente a cui connettere avanzamenti di carriere e sviluppi economici, creando disorganizzazione, sfiducia collettiva nell’intera Amministrazione e in ultimo un profondo malessere conclusosi con un enorme contenzioso.
Un percorso purtroppo opaco e repressivo sotto diversi aspetti, che ad avviso della USB non ha mai tenuto conto del benessere lavorativo e organizzativo e dell’interesse collettivo di tutta l’amministrazione del ministero dell’interno. Un’amministrazione purtroppo più volte molto ben disposta ad esternalizzare, piuttosto che a valorizzare e investire sulla professionalità e rinnovamento del proprio personale a svantaggio dell’occupazione giovanile.
E’ proprio in questa sede, pertanto, che la USB rinnova con forza a Lei la richiesta per ’avvio di una riforma concreta e globale che parta dalla programmazione del fabbisogno del personale, in tutte le sedi, con una ricognizione di tutti i lavoratori impiegati tramite esternalizzazioni e un conseguente piano straordinario di assunzioni, che non può più attendere per restituire efficienza ed efficacia agli uffici centrali del Viminale ma soprattutto alle prefetture, questure e uffici periferici della PS, dove il personale è ridotto all’osso e gli uffici non riescono più a garantire i livelli minimi alla collettività.
Onorevole sottosegretario, USB è convinta che una riforma “epocale” sulle politiche del personale civile dell’amministrazione dell’interno non può più attendere: è infatti urgente superare il vincolo del blocco delle assunzioni imposto dalla Funzione Pubblica superando il 100% dei pensionamenti per porre rimedio alla riduzione e all’invecchiamento del personale di concetto, e per non dare più adito all’impiego nelle questure e uffici periferici della PS di operatori della Polizia di Stato nelle funzioni amministrative.
A distanza di più di due anni, l’amministrazione continua a non dare notizie, sul numero dei poliziotti impiegati nelle funzioni amministrative che il Ministro dell’Interno potrebbe immediatamente restituire al servizio di ordine pubblico e sicurezza dei cittadini.
L’Amministrazione civile dell’Interno invece di dotarsi di nuovo personale efficiente ed affidabile, ritiene di sopperire alla carenza di organico ricollocando nei ruoli civili oltre mille unità di personale inidoneo al servizio di polizia, disattendendo la tutela della loro salute e impiegandoli in mansioni con carichi di lavoro incompatibili con la disabilità sofferta , anzi sottoponendoli addirittura alla valutazione della performance lavorativa, tutto ciò in violazione dei principi di leggi e norme in materia di assunzioni nei ruoli dell’ Amministrazione civile dell’interno.
Riguardo il piano straordinario di assunzioni, Nel novembre 2017, attraverso una interrogazione parlamentare
a risposta scritta presentata dal gruppo politico M5Stelle e diretta all’allora Ministro dell’Interno, ha fatto sapere anche al Governo la situazione in cui versa questo Ministero. Un ministero strutturato a livello centrale e periferico su due diversi ordinamenti -personale amministrazione civile e poliziotti- e su differenti disponibilità di risorse economiche dalle quali l’Amministrazione civile recupererebbe 7 milioni di euro annui dal ricollocamento del personale inidoneo al servizio polizia; 15 milioni di euro sottratti al Fondo Unico di Amministrazione dal 2015 ad oggi, nonché altri 13 milioni circa dalle somme destinate ai prossimi sviluppi economici, perché così come concepiti non favoriscono il miglioramento dei servizi e creano un danno irreversibile anche ai fini pensionistici a circa 14.000 dipendenti, riconoscendo, invece, a personale non idoneo vantaggi economici senza alcun diritto giuridico.
A tutt’oggi, purtroppo, non si hanno notizie della ricognizione dei poliziotti assegnati a funzioni amministrative, dei risparmi che ne deriverebbero se sostituiti da nuovo personale dell’Amministrazione civile, partendo innanzitutto senza attendere la manovra finanziaria di fine anno, con tutto il personale a tempo determinato vincitore di concorso e stabilizzando fin dal 2013 e, nell’ottica dell’economicità della PA, anche con tutti gli idonei delle graduatorie di tutti i concorsi del M.I. onde poter soddisfare nell’immediato la qualità del servizio dell’intera struttura organizzativa e proclamare l’efficacia del ricambio generazionale, e nello stesso tempo consegnare al Paese e ai cittadini un gran numero di poliziotti per le strade, senza sperperare altro denaro pubblico e attendere i tempi lunghi di nuovi concorsi e selezioni.
A tal riguardo, onorevole Sottosegretario, la preghiamo di considerare con la massima attenzione l’incidenza sui costi del personale al Ministero dell’Interno per l’improprio uso del personale di polizia addetto negli uffici a funzioni amministrative. Oggettivamente un grave danno all’Erario dovuto allo sconveniente impiego del personale della polizia, perché di per sé l’utilizzo che se ne fa rappresenta un costo superfluo e contrario al contenimento della spesa pubblica, ma soprattutto un danno alla sicurezza della collettività oltre che non favorisce l’aumento dell’occupazione giovanile; un insieme di problematiche essenziali che confermano la cronica carenza di personale e la mancanza di un adeguato sviluppo dell’intera organizzazione del Ministero, ma che non sembrano aver mai interessato nessuno.
Sono queste le problematiche che il Coordinamento USB Interno propone da anni al DPP e a tutti i sottosegretari che l’hanno preceduta. Su questi temi ci auguriamo di poter lavorare assieme a Lei per procurare ai lavoratori quel necessario benessere i cui effetti saranno a sicuro vantaggio dei servizi resi alla collettività dall’Amministrazione. Confidiamo nel fatto che il Suo operato voglia essere davvero innovatore e riformatore per aggiornare ai tempi correnti anche l’Amministrazione dell’Interno.
Ci congediamo, con un’ultima domanda, connessa in pieno con le analisi sviluppate dalla USB in questo documento, per conoscere le incomprensibili ragioni del Dipartimento Politiche del Personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno e di conseguenza di tutte le amministrazioni periferiche dirette dallo stesso Dipartimento, sulla mancata informazione sindacale alla scrivente Organizzazione Sindacale, in violazione al diritto all’informativa sindacale a norma dell’art.43, comma 12 del DLgs 165/2001.
vedi interrogazione parlamentare: interno.usb.it/index.php