OSSERVAZIONI: PROGETTI 2020 PERSONALE IN SERVIZIO EX AGES EX SSPAL

Roma -

Al MINISTERO INTERNO

Dipartimento Politiche del Personale
dell’Amministrazione Civile e per le Risorse
Strumentali e Finanziarie
Ufficio IV – Relazioni Sindacali

L’innovazione e il cambiamento della PA, dovrebbero avere al centro i processi e le persone che attraverso nuovi strumenti e competenze devono agire come motore.

Su queste convinzioni molte P.A. già hanno iniziato a partire dal 2012 un percorso interno di innovazione per costruire un’organizzazione capace di essere luogo di partecipazione e di crescita per ogni persona coinvolta nel processo di produzione ed erogazione dei servizi ma anche un ambiente di lavoro capace di dare spazio alle competenze delle persone, al loro sviluppo e alla loro motivazione.

Pertanto, la scrivente O.S. USB PI MINISTERO dell’Interno, si sente in dovere di esprimere, per non condividere la definizione “progetti obiettivo anno 2020  degli ex AGES e ex SSPAL”, che la digitalizzazione è un obbligo (D.lgs. 179/2012), ed averla inserita in un qualsiasi modo nei progetti per il miglioramento e l'efficientamento è un tornare indietro, andando contro il principio di reale ammodernamento, ovvero dove la completa digitalizzazione della macchina pubblica rappresenta l’unico futuro possibile per la PA.

Per altro verso, i processi di digitalizzazione attengono – più propriamente – al ripensamento, alla riorganizzazione, alla “reingegnerizzazione” e all’efficienza dei procedimenti e dei servizi resi disponibili on line agli utenti, presupponendo che i relativi flussi documentali involgano già documenti informatici (nativi informatici o comunque documenti frutto di un processo di dematerializzazione all’esito del quale, appunto, si è giunti alla creazione di copie informatiche aventi il medesimo valore giuridico e archivistico degli originali analogici da cui sono stati tratte).

Altro fattore di criticità  che emerge è rappresentato dal mancato rispetto dell’obbligo di quantificazione dei risparmi derivanti dall’applicazione dell’art. 15 del CAD in capo ai dicasteri. Tra gli inadempienti si registrano Ministeri “pesanti” (su tutti il MEF, ma anche Difesa e Interni). Dei sette ministeri che hanno risposto alla chiamata solo Giustizia e Sviluppo Economico hanno fornito cifre certificate.

Gli altri hanno pubblicamente dichiarato di non essere riusciti a certificare quanti soldi abbiano risparmiato grazie alla digitalizzazione. Tanto per avere un’ idea, il Ministero della Giustizia ha certificato un risparmio di 63 milioni di euro all’anno.

Bisogna far seguito a stimolare la trasformazione digitale del nostro Dicastero prima ancora di essere un adempimento normativo dovrebbe significare la riduzione dei costi di funzionamento, il miglioramento del livello di qualità, tempestività e flessibilità dei servizi, con un impatto importantissimo sulla produttività.

Il Coordinamento USB PI Ministero dell’Interno ribadisce che se vogliamo sperare in una reale rivoluzione digitale dobbiamo partire dalla “BASE”, un cambiamento di consuetudini, di approcci e di metodi e, del resto, “il compito più difficile nella vita è quello di cambiare se stessi”.

Certi che le nostre osservazioni saranno ritenute considerevoli delle dovute attenzioni.

 

USB Pubblico Impiego - Coordinamento Nazionale Ministero Interno