Incontro con il Sottosegretario On.le BOCCI
Consistenza FUA 2015 – Ricognizione personale PS – Stabilizzazione Precari
Il 2 marzo 2016 si è tenuto l’incontro con il Sottosegretario On.le Bocci, a tavolo unificato con tutte le OO.SS. per informare su tre importanti tematiche: Consistenza del FUA 2015, con 3.660.000 di euro in meno rispetto alle cifre indicate nel dPCM del 12.11.2015; ricognizione del personale della Polizia impiegato in compiti amministrativi e di scorta, da effettuare entro 31 marzo 2016, come previsto dalla legge di stabilità 2016 (comma 474); stabilizzazione dei precari in servizio presso gli Sportelli Unici dell’Immigrazione.
Consistenza FUA 2015
Sul primo punto, il sottosegretario ha riferito che la mancata consistenza del FUA è frutto di una “diversa” interpretazione del MEF – Ragioneria Generale dello Stato, che ha dirottato l’importo dei 3.660.000 di euro sui conti della PS e dei Vigili del Fuoco. Nello stesso tempo,però, il sottosegretario ha comunicato che avrebbe provato con la legge di assestamento (ott. 2016) a recuperare quanto spettante al personale civile. Dopo gli interventi di disapprovazione di tutte le OO.SS presenti, il sottosegretario si è detto pronto per la sottoscrizione di un protocollo che intende presentare nei prossimi giorni, utile per recuperare l’intera cifra nel più breve tempo possibile.
Ricognizione PS impiegato in compiti amministrativi
Il sottosegretario su questo argomento, ha garantito la massima attenzione, riferendo che vigilerà sul lavoro del Dipartimento della PS, grazie al diretto intervento del Capo Dipartimento Prefetto Varratta, onde evitare numeri come accaduto in passato, “al di sotto” di quelle reali.
Stabilizzazione Precari
Su quest’ultimo punto, ha riconosciuto che il Ministero dell’Interno ha la necessità di trovare gente “fresca”, e che per tali ragioni l’Amministrazione ha avviato una verifica delle piante organiche e dei carichi di lavoro, il cui quadro completo della situazione del Dipartimento Politiche del Personale, sarà presentato al Governo anche per dare continuità alla legge 125 del 2013, bloccata per il completamento delle note vicende di ricollocamento dei lavoratori delle Province, Croce Rossa e Polizia Provinciale.
USB Interno nei suoi interventi, partendo dalla ridotta consistenza del Fondo Unico di Amministrazione, e dopo aver consegnato un documento al sottosegretario (vedi allegato USB documento 2016), ha riferito che i tre argomenti sono connessi l’uno all’altro: l’incremento economico del primo, con una ricognizione totale e reale del secondo, favoriscono la stabilizzazione del personale a tempo determinato. USB ha chiesto all’Onorevole Bocci uno sforzo maggiore, fondamentale per recuperare dapprima i soldi sottratti e successivamente, per migliorare i servizi e modernizzare l’Amministrazione dell’Interno e se il FUA è legato alla migliore efficienza ed utile per motivare il personale, allora serve più danaro “fresco” e gente “fresca”, anche riqualificando nella seconda area il personale della prima -proposta USB nel 2013- così come sottoscritto nell’art. 36 dell’ultimo CCNL.Sulla ricognizione del personale PS, con il rischio di numeri poco corrispondenti alla realtà, per USB è idonea solo se elaborata indicando qualifiche ed età e, per organicità di metodo, con identico criterio è indispensabile anche quella del personale civile, avendo cura di separare in apposita “sezione” i numeri del personale polizia transitato per inidoneità al servizio (legge 339/82). Quest’ultime scelte, a suo tempo non proprio adeguate, che hanno indebolito, anche per mancato sostegno economico, tutto il “sistema dell’attività lavorativa” del Dipartimento politiche personale civile.
Un concetto della USB Interno, che è stato condiviso anche dal sottosegretario.
Forte dissenso della USB Interno è stato riferito, sulla circolare sottoscritta dal Direttore Centrale delle Risorse Umane del Dipartimento della Pubblica Sicurezza datata 12 febbraio 2016, che pur riportando il comma 474 della legge di stabilità omette di rispettare, e quindi di applicare una parte molto importante di quella legge: «onde valutarne, nel rispetto dell’ordinamento vigente e presso le sedi competenti,». Infatti, confessa apertamente di aver istituito appositi tavoli tecnici in seno ai quali si è concordato come effettuare la ricognizione.
Nella convinzione che un organo esecutivo dello Stato non può sostituirsi all’organo legislativo, appropriandosi di valutazioni addirittura autoconvocandosi in fantasiose sedi competenti, I TAVOLI TECNICI, sostituendosi di fatto al legislatore che in quella norma si riservava valutazioni (certamente nelle sedi istituzionali del legislatore, non in quelle di chi deve applicare le leggi dello Stato), l’USB non può tacere che quella circolare restringe notevolmente gli Uffici ove il personale della Polizia è impiegato in compiti amministrativi.
Questi compiti amministrativi sono stati stabiliti con l’art. 36 della legge n. 121/1981 e sono amministrativi, contabili e patrimoniali e chi ha firmato quella circolare ha dimenticato che la legge 121/1981 fa ancora parte dell’ordinamento vigente e che una circolare non può modificare le due leggi che ha, invece, omesso di rispettare ed applicare.
Non solo, quella circolare condiziona addirittura la comunicazione dei dati, “legiferando” anche ben 2 modelli allegati alla stessa, modelli non previsti nella norma di ricognizione.
Il sottosegretario ha indicato in circa 60/90 giorni di lavoro i tempi necessari per realizzare il tutto, per poi incontrare tutte le OO.SS. e definire le opportune soluzioni.
Le difficoltà sono ancora abbastanza evidenti, ma USB Interno è certa che il percorso segnato e le proposte indicate al sottosegretario, sono indispensabili per raggiungere il primario obiettivo della stabilizzazione occupazionale, oltre che incrementi salariali dignitosi.
Stabilizzare il personale, non è solo un diritto riconosciuto, ma anche un obbligo morale dell’Amministrazione dell’Interno nei confronti di chi da anni garantisce dei servizi delicati ed importanti per tutti i cittadini. USB intende affrontare questi temi e risolverli con i lavoratori, anche attraverso le mobilitazioni sia a livello locale che nazionale.