I SOLITI BUFFONI HANNO PERSO UN’ALTRA OCCASIONE PER TACERE!!!

Roma -

 

Pochi giorni fa un comunicato diffuso al Ministero dell’Interno della solita sigla sindacale complice del governo Draghi, accusava la USB di voler “abusare della credulità dei lavoratori”, perché staremmo prendendoci, ingiustamente secondo gli amichetti di Draghi, i meriti dell’incremento della indennità di amministrazione.

Inoltre, a dimostrazione di questa demagogica ed insulsa tesi, si adduceva il fatto che USB non avesse firmato il CCNL.

E’ vero che siamo in campagna elettorale RSU, ma da certe sigle sindacali “storiche” ci saremmo attesi qualche argomentazione più solida e raffinata.

Innanzitutto è dal 2019 che USB ha condotto la battaglia per la cosiddetta perequazione delle nostre indennità, a fianco dei lavoratori con manifestazioni presso le sedi istituzionali e dentro i posti di lavoro al grido di “A parità di lavoro parità di salario!”

Vogliamo ricordare la manifestazione dell’11 giugno a Roma presso la Funzione pubblica, nonché il riuscitissimo sciopero generale del sindacalismo di base dell’11 ottobre dello scorso anno, ove, nuovamente sotto le finestre del ministro Brunetta, i lavoratori mobilitati da USB hanno potuto gridare il proprio malcontento, nel silenzio generale di tutte le altre sigle sindacali.

Vogliamo anche ricordare le due interrogazioni parlamentari in merito, realizzate grazie alla interlocuzione con la deputata Federica Dieni e la senatrice Bianca Laura Granato.

Un’OPERAZIONE DI GIUSTIZIA ECONOMICA, come è stata definita dalla nostra organizzazione, che si è conclusa positivamente, checché ne dicano quelle sigle sindacali che oggi tentano inutilmente di screditare l’unica organizzazione sindacale che si è mobilitata insieme ai lavoratori facendo ciò che qualsiasi sindacato serio dovrebbe fare:  "LOTTARE", quello che le altre sigle non fanno da tempo immemorabile, e che adesso bene farebbero, una volta tanto, a tacere.

Ma un’ultima parola vogliamo dirla in merito al fatto che gli aumenti delle indennità sono “recepiti” negli accordi contrattuali.

Dal vocabolario on line TRECCANI: recepire – Nel linguaggio giuridico,  accogliere e includere nel proprio ordinamento atti compiuti da altri o norme poste in essere da altri…..”    

Per l’appunto, il CCNL recepisce una battaglia fatta da USB e soltanto USB, nell’assordante silenzio dei sindacati complici del governo Draghi, allegramente invitati a cena dal Ministro Brunetta per mettere a punto discutibili patti per l’innovazione del lavoro pubblico e la cosiddetta coesione sociale….  

Insomma se non fosse stato per USB, il CCNL non avrebbe recepito un bel nulla!!

A proposito di quest’ultimo, alla solita sigla sindacale ricordiamo che USB è un sindacato conflittuale e di base, pertanto soltanto dopo aver effettuato la opportuna e sacrosanta consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici del Comparto e dopo aver fatto i passaggi previsti all’interno degli organismi di Pubblico Impiego, USB ha deciso di sottoscrivere il CCNL Funzioni Centrali 2019/2021, forte della richiesta dei lavoratori che ci chiedono, con una percentuale del 67%, di siglare questo contratto perché consapevoli del ruolo che USB svolge anche ai tavoli di confronto.

Nonostante le valutazioni negative su varie questioni, e, lo ricordiamo, sia ancora presente la norma contrattuale che prevede l’esclusione dal sistema delle relazioni sindacali di chi non sottoscrive il contratto stesso (informazione, confronto, contrattazione integrativa).

Pertanto demagogia e falsità non giovano ai lavoratori e ad un civile e democratico dibattito.

È arrivato il momento, per tutti i lavoratori, di tirare le somme e di decidere da che parte stare, anche nelle prossime elezioni RSU.

Ma almeno su una cosa siamo d’accordo con la sigla sindacale autrice dell’insulso comunicato: sul titolo “Siamo all’ultimo miglio”…… DELLA CANNA DEL GAS, aggiungeremmo noi….

 

USB PI – Coordinamento Nazionale Ministero Interno