ACCORDI DI PARTE CONTRO I LAVORATORI

Roma -

Sono anni che gli accordi per la distribuzione delle risorse del FUA sono soltanto delle forme inique di ripartizione di soldi, che giungono nelle tasche dei lavoratori dopo (anni) la fine del periodo di riferimento.

Dopo quest'accordo, siglato solo da CISL e UIL (prima il 6 giugno scorso e poi definitivamente il 9 novembre), la USB PI Ministero Interno non ha firmato per la mancanza di contrattazione preventiva sulle turnazioni e le reperibilità; per il mancato coinvolgimento dei lavoratori e l'opportuno confronto con le OO.SS. in merito alle

assegnazioni delle posizioni organizzative.

In entrambi i casi, l'Amministrazione ha assunto, come negli anni precedenti, una posizione privilegiata rispetto alle organizzazioni sindacali, assegnando risorse (tante!) a livello centrale per esigenze proprie, caricando il Fondo di oneri non dovuti, le cui quote sono riservate ai soli lavoratori.

E' ancora più grave e del tutto inaccettabile che l'Amministrazione, lasciando ben poco spazio alla discussione, decide di convocare, anche su ciò che riguarda il Sistema di valutazione dei dipendenti, soltanto per riproporre sostanzialmente il riferimento alla legge Brunetta (con tutto il suo portato negativo) e la relativa approvazione

della scheda di valutazione del personale.

Su quest'ultima, pur in assenza di obiettivi predefiniti e condivisi, l'Amministrazione nell'art.3 “misurazione dei risultati” dell'accordo FUA 2011 ha aggiunto, in peggio rispetto allo scorso anno, la seguente frase: In caso di grave documentato demerito nella prestazione lavorativa, che abbia arrecato un notevole danno al raggiungimento dell'obiettivo e/o del risultato dell'unità organizzativa di appartenenza, la valutazione

complessiva del dipendente è qualificata come inadeguata e determina la non corresponsione del premio di produttività .

Il peggio rispetto allo scorso anno, sta nella volontà da parte dell'Amministrazione di porre nelle mani del dirigente uno strumento in più per applicare in modo discriminatorio la valutazione del proprio personale. Nel caso di valutazione negativa, infatti, l'accordo con questa sua formula generica e subdola non ha previsto alcuna

forma di tutela e regolare contraddittorio da parte del lavoratore.

Ci siamo rifiutati di firmare un principio ispiratore della valutazione e di falsa meritocrazia, che così come architettato, non ha nulla a che vedere con l'efficienza della P.A., ma è solo strumentale a ridurre ai minimi termini il numero dei lavoratori pubblici sul territorio, quando ci sarà presentata l'emergenza della razionalizzazione della spesa e i susseguenti esuberi (spending review).

Firmare oggi simili accordi solo con CISL e UIL, che avallino i riferimenti al sistema di valutazione previsto dalla legge Brunetta è per la USB improponibile, perché equivale ad un lasciapassare (negativo !!) nelle mani di chi ha intrapreso una continua campagna anti–statali per lo smantellamento del sistema pubblico, che toglie lavoro e salario ai lavoratori pubblici e devasta i servizi resi ai cittadini e magari trasferire i residui fondi a privati !