A tutto il personale
Assemblea Nazionale al Viminale
A tutto il personale
Il 13 ottobre 2016 nella Sala delle Conferenze al piano terra del Viminale si è svolta l’assemblea nazionale indetta dalla Unione Sindacale di Base per incontrare tutti i lavoratori precari provenienti da tutte le Prefetture, Questure e Commissioni Territoriali d’Italia, che dal 2003 sono addetti al settore immigrazione.
Questi lavoratori, vincitori di pubblico concorso per titoli ed esami, hanno visto due anni fa solo la stabilizzazione di 99 colleghi, mentre i restanti 512 rimangono ancora da stabilizzare ai sensi dell’art.4, comma 9 ter del decreto legge 31 agosto 2013 - n.101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013 - n.125, entro il 13/12/2017.
I lavoratori precari hanno espresso una forte preoccupazione perché nel DPEF, che il governo approverà, non è stata contemplata la loro stabilizzazione. C’è da sottolineare la numerosissima partecipazione all’assemblea sindacale e questo nonostante gli stessi abbiano sostenuto a proprie spese il costo per raggiungere Roma da ogni parte d’Italia, ed incuranti delle strategie attuate dai dirigenti degli uffici del personale delle Prefetture e Questure di tutta Italia e dello stesso Ufficio delle Relazioni Sindacali, che un po’ ovunque hanno creato confusione con tentativi dissuasivi, atti a spaventare i lavoratori precari e a scoraggiarli per la partecipazione.
All’assemblea erano stati invitati il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, il Capo di Gabinetto Prefetto Luciana Lamorgese ed il sottosegretario di Stato On.le Gianpiero Bocci, in concomitanza con l’Amministrazione.
Il Signor Ministro, il Capo di Gabinetto e il Sottosegretario non hanno risposto all’invito, e ad oggi non è ancora pervenuto alcun cenno di riscontro; al contrario, il Capo Dipartimento Prefetto Varratta, appurato il forte stato di apprensione dei lavoratori precari ha ricevuto una delegazione dei lavoratori, accompagnata dalla O.S. USB.
Sebbene la delegazione sia stata ricevuta ed il Prefetto abbia ascoltato quanto i lavoratori precari avevano da riferire, il Capo Dipartimento del Personale Civile ha subordinato la propria volontà di stabilizzare i precari al reperimento di coperture economiche, congedando la delegazione con la notizia dell’avvenuta richiesta di autorizzazione alla stabilizzazione dei prossimi 50 precari, secondo l’ordinario scorrimento della graduatoria.
I lavoratori precari, non hanno per nulla gradito la notizia che alla USB era nota da tempo. Ciononostante sull’input dettato dalla USB al Capo Dipartimento è stato chiesto di riaprire immediatamente la “trattativa” per la stabilizzazione di tutti i precari, ripartendo dalle proposte lanciate dall’organizzazione sindacale sulla rideterminazione del fabbisogno effettivo del personale precario e sull’emergenza immigrazione, giunta ormai a livelli non più sostenibili, tenendo conto delle indispensabili capacità di gestione di tali servizi, mostrate dal personale a tempo determinato.
Il dialogo, cristallizzato da mesi a causa dell’ingresso di personale in esubero (Province-CRI-Enit), è stato pertanto riattivato per sensibilizzare l’Amministrazione sulla verifica dei risparmi rinvenienti dalla revisione dei numeri di personale PS occupato in servizi amministrativi, e a quello relativo al pensionamento di personale del prossimo anno 2017, oltre che al recupero delle somme sottratte al FUA (circa 4 milioni di euro) e trasferite al dipartimento PS.
E’ stata illustrata al Capo Dipartimento, quindi, una proposta costruttiva e redditizia fondata sui benefici economici che ne deriverebbero, se alla Funzione Pubblica l’Amministrazione riuscisse a far presente che il piano di assunzione di tutti i precari, sarebbe cosa realizzabile se abbinata ad un’idonea ricollocazione di tutta la pianta organica e alla riduzione del personale PS dedicato a servizi amministrativi, quest’ultima verifica fissata dal governo entro il 31 marzo u.s. e che a tutt’oggi non è stata fatta.
E’ risultato evidente che il problema è politico. Per questo la USB ha proposto una serie di iniziative che abbiano il principale scopo di “costringere”, a partire dal Ministro Alfano, all’apertura di un tavolo che trovi la soluzione per la stabilizzazione di tutti i precari entro il 2017.
I lavoratori precari, pertanto, si sono trovati concordi nell’alzare il livello di protesta e hanno deciso di raccogliere la disponibilità di USB nel fornire tutto il supporto possibile per organizzare e attivare i prossimi passaggi, creando un coordinamento nazionale che affianchi la USB.
L’assemblea all’unanimità ha approvato di avviare immediatamente la vertenza. A tal scopo si invierà una richiesta d’incontro con il Presidente del Consiglio, il Ministro della Funzione Pubblica e il Ministro dell’Interno.
Contemporaneamente si chiederà un incontro ai Capigruppo delle Commissioni parlamentari di Camera e Senato.
Vi terremo aggiornati
Insieme si vince!
USB P.I. Coordinamento Nazionale Ministero Interno Coordinamento dei 650 precari dell’immigrazione