PREFETTURE E QUESTURE: IL PUNTO DI NON RITORNO?

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Nel pieno dell’estate e alla ripresa del turismo italiano, riappare sulle pagine di importanti testate giornalistiche il problema della carenza di personale, qualificato e non, nelle Prefetture e nelle Questure.

USB Interno a pochi giorni dell’inizio del mese di maggio u.s. si è recata nei principali centri della penisola per fare assemblee ed incontrare i lavoratori sia negli uffici delle Prefetture che delle Questure, anche confrontandosi, con i vertici locali dell'amministrazione al fine di monitorare insieme agli stessi il fenomeno della desertificazione degli Uffici.
 
Inutile ribadire che già a fine anno 2022 si registrava come l’organico complessivo del Ministero dell’interno fosse al di sotto del 60% rispetto al previsto, facendo presente che “Il ricorso a collaborazioni con pensionati, associazioni di volontariato, consulenti e lavoratori in somministrazione rappresentava solo un palliativo e non la reale cura”.

Abbiamo toccato con mano la situazione insostenibile sia nelle Prefetture che nei Commissariati con evidente imbarazzo anche per alcune realtà’ totalmente prive di impianti di climatizzazione oppure altre ove si utilizzavano strumenti di raffreddamento ormai obsoleti, dimostrando grande superficialità ed evidente noncuranza per la salute e il benessere del personale.

Ormai in alcune Prefetture e in molti Commissariati e Commissioni Territoriali si lavora in uno stato di emergenza continua a causa proprio della carenza di personale.

Se a questo si aggiungono le competenze che sono state attribuite in ordine al Decreto Flussi migratori, il disagio esistente tra il personale civile e  di polizia di queste importanti strutture del Ministero dell’Interno, è più che evidente.

Oggi assistiamo in particolare modo ad ulteriori denunce anche da parte di vertici dell’apparato politico in particolar modo nelle zone di frontiera ove si cerca di drenare il fenomeno degli arrivi degli immigrati tramite strutture di fortuna, gestite per lo più con spirito di abnegazione da parte di quelle poche risorse che lavorano davvero ai limiti all’interno delle Prefetture e Questure ove la gestione del flusso dei migranti si è addirittura triplicato mentre il personale si è dimezzato.

Adesso auspichiamo che l’attuale Governo voglia e possa invertire la marcia, a cominciare proprio dal Ministero dell’Interno e confidiamo, come USB Interno, che si voglia porre in essere adeguati strumenti per ristabilire la funzionalità di questi importanti Uffici per la gestione delle pratiche amministrative, iniziando da una corretta, copiosa e veloce immissione di personale, visto che quello in servizio è al collasso, velocizzando le procedure e bandendo, come promesso, concorsi su base provinciale, confidando che siano anche volti alla stabilizzazione del personale che a vario titolo collabora da tempo con l'amministrazione.

È urgentissimo un cambio di passo da parte dell'Amministrazione.

Negli ultimi concorsi svolti il Ministero ha destinato poche unità alle province dove il fenomeno migratorio è abbastanza rilevante, trattenendo invece centinaia di risorse umane per il ministero.

È giunto il momento di dire basta a questa scellerata consuetudine!

Noi continueremo a fare la nostra parte in difesa dei lavoratori tutti.
 

USB PI – Coordinamento Nazionale Ministero Interno