FUA - nota a verbale in consegna alle trattative

Nota che USB PI Ministero Interno deposita alle trattative FUA

Roma -

 

 

 

 

TRATTATIVE F.U.A.

 

 

Nota a verbale

 

 

 

 

Accordo per l’utilizzo delle risorse del Fondo Unico di Amministrazione

 

 

 

Questa O.S. in linea con le posizioni assunte anche nei confronti dell’amministrazione a livello centrale, reputa questo sistema  di valutazione e  le modalità di erogazione dei premi che ne conseguono, totalmente arbitrario e tutt’altro che efficace e funzionale all’efficienza e produttività dell’amministrazione, se alla base dello stesso processo, diversamente da quanto disposto negli artt.22 e 23 del CCNL 2006 – 2009 e art. 9 comma 5 del CCNI, la definizione dei risultati attesi a inizio anno (obiettivi), misurati attraverso indicatori e specificati target di accesso ai premi (criteri di misurazione), non sono condivisi e  assicurati da regolare notifica tra il valutatore e il valutato.

 

Da ciò ne deriva che, perché venga effettuata la valutazione di una unità organizzativa, la cosiddetta  premialità  collettiva  (fondo  di  sede),  in  stretta  correlazione  con  la  premialità individuale come da norme di contratto (rif. ARAN), è necessario che l’interessato (valutato) sia posto in condizione di conoscere tempestivamente gli obiettivi da raggiungere e i criteri con cui realizzarli  attraverso  la fissazione  di   standard  di  risultato  su  serie  storiche,  periodicamente verificati,  e  solo  a  seguito  di rilevazione e certificazione, effettivamente conseguiti, possano dimostrare il relativo scostamento.

 

Appropriata   al   riguardo,   anche   in   base   ad   orientamenti   consolidati   e   condivisi   dalla giurisprudenza,   la   posizione   assunta   in   ordine   all’abnorme   e   immotivato   ritardo   degli adempimenti  contrattuali  suindicati,  che  condiziona  la  corresponsione  delle  premialità  e  le inesatte disparità di trattamento che ne conseguono, ma nello stesso tempo non si può neppure escludere che i giudizi e i correlati premi   (individuale   e   collettivo)   così   disposti,   possano incidere  sulla   perdita  di  chance  e  il conseguente risarcimento del danno patrimoniale (futuro) del valutato, stante al momento la volontà espressa dall’amministrazione di procedere, soltanto per un certo numero di lavoratori, alle progressioni economiche, facendo riferimento anche ai giudizi di valutazione.

 

Le argomentazioni indicate in premessa e i riferimenti normativi citati, sono stabiliti nella circolare del dipartimento politiche personale civile nr. 9/R/2015 del 5 marzo 2015, ove la tesi è cosa ormai acclarata in merito alle disfunzioni riscontrate sull’applicazione del sistema e sulle possibili responsabilità di natura erariale, allorquando si determini   l’illegittima   erogazione   del   fondo   di   sede  e del premio di produttività, collegata alla  mera presenza  in  servizio  e  in  maniera    generalizzata  a  tutto   il   personale,   in   assenza   della assegnazione di obiettivi  misurabili, e in contrasto con la disciplina contrattuale.

 

Questa O.S., inoltre, sostiene che per poter governare il processo del sistema e le risorse economiche assegnate al fondo unico di amministrazione, sia necessario disporre di un adeguato fabbisogno del personale.

 

Allo stato attuale, invece, la situazione delle risorse umane a disposizione viene stimata sprovvista di   nr.   2000   addetti,   aggiungendo   al   proposito   che   innumerevoli   unità   lavorative   aventi ordinamento e professionalità differenti (Polizia di Stato), seppur impegnate in altre tipologie di servizi  all’utenza,   risultano   assegnate   a   funzioni   amministrative   (vedi   richiesta   USB   sulla ricognizione poliziotti negli uffici), determinano situazioni di condizioni di lavoro molto critiche in cui diviene difficile raggiungere risultati e miglioramenti apprezzabili e significativi, talvolta (vedi immigrazione)  anche  le  condizioni  logistiche  e  quelle  dell’intera  organizzazione  del  servizio, hanno determinato stati di  “paralisi  del  sistema  e  dei  regolari  processi  di  avanzament o  delle procedure”

 

Ciò posto, così come avvenuto in altra sede locale periferica di contrattazione della P.S., condivisa anche da altre OO.SS. ed RSU, la USB P.I. si dichiara favorevole a metodi più “incisivi” diretti alla cultura della valorizzazione del sistema orientato alla crescita formativa e professionale del personale, incoraggiando azioni di sviluppo delle competenze professionali anche con sistemi più avanzati (formazione sul posto di lavoro, lavoro a distanza, lavoro agile, quali strumenti più adeguati di conciliazione vita-lavoro).

 

Accordi  di  contrattazione  integrativa,  centrati  sull’esclusivo  sviluppo  formativo  del  personale, mirati al  valore  di  una  programmazione  triennale  -con  la  presenza  di  step   intermedi-  nei periodi  di valutazione di riferimento relativi agli anni 2017-2018 e 2019. Una progettazione delle attività formative, pertanto, costruito come momento iniziale di un processo di cambiamento e di acquisizione di consapevolezza fondato sul fabbisogno qualitativo e quantitativo delle potenzialità delle risorse umane, fondamentale per la realizzazione di un nuovo programma di governo e di politiche del personale del ministero dell’interno,  tendenti a rimuovere metodi e sistemi “invasivi” orientati  a  dinamiche non  bilanciate ed  equilibrate delle  risorse, originariamente pensate dal legislatore per favorire e premiare l’accrescimento delle competenze professionali e di innovazione organizzativa, adattati alle capacità gestionali della dirigenza e non viceversa al personale ad esso assegnati, con criteri non misurabili, astratti e poco gestibili validi soltanto ad alimentare atteggiamenti di frustrazione e di rifiuto della valutazione.

 

Ai fini della sostenibilità di tale nuovo programma e di misura dell’efficienza organizzativa interna della sede di contrattazione integrativa e delle risorse finanziarie disponibili per il risultato di un’aggregazione organica di tutto il progetto di cambiamento, questa O.S., così come già rappresentato a livello di vertici del Dipartimento dell’Amministrazione civile dell’Interno e di quello della Pubblica Sicurezza, ritiene fondamentale il reintegro delle somme di € 11.100.000,00 relative agli anni 2015-2016 e 2017, sottratte al Fondo Unico di Amministrazione (FUA), che seppur soggette al vincolo di intrasferibilità, sono state “provvisoriamente” assegnate alla Polizia di Stato.

 

In questo modo, è del tutto evidente che tale limite determina un “deficit” in cui diversamente dalle norme del CCNL Comparto Ministeri favorevoli ad un utilizzo bilanciato ed equilibrato delle risorse e di utilizzo esclusivo al miglioramento delle condizioni di lavoro, procura una situazione di criticità nella quale la retribuzione erogata diviene tendenzialmente indifferente alle finalità preposte di efficacia ed efficienza dei servizi istituzionali, per nulla correlato alla performance ed ai processi di innovazione organizzativa, e in via prioritaria alla stabilizzazione del personale/nuove assunzioni e relativi bandi di concorso, per rafforzare lo sviluppo di un modello di amministrazione più evoluto ed avanzato.

 

Roma, 11 settembre 2017