RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMISTRAZIONE

QUANDO SI VOGLIONO NASCONDERE I GRAVI PROBLEMI DEL PAESE SI PREFERISCE ANNEBBIARE LE MENTI DEBOLI

PER NEGARE DIGNITÀ E GESTIRE IL BENE PUBBLICO CON DISPREZZO

Roma -

I MASS MEDIA E I DISINFORMATORI OMETTONO UNA VERITÀ: le risorse umane di qualsiasi impresa o attività, sia privata che pubblica, rappresentano la maggiore risorsa dell’impresa e non devono mai essere mortificate o disprezzate con manifestazioni di odio, di livore, di accanimento e persecuzione di massa. Il rispetto e la tutela dei diritti degli onesti e dei meritevoli è assolutamente fondamentale, altrimenti si ha una deriva di governo verso una proscrizione di massa dei lavoratori pubblici.

QUELLO CHE STA ACCADENDO IN QUESTI GIORNI E’ VERGOGNOSO !!

Ogni “governo” che raggiunge le poltrone di potere si arroga il diritto di essere più bravo e intelligente di chi lo ha preceduto e come lo dimostra? Partecipando ad una sorta di sport nazionale nel quale i vari “riformatori(?)” politici di turno affondano una sorta di stiletto avvelenato nel corpo di tutti i dipendenti pubblici, con l’evidente scopo di distruggere, anziché migliorare, quei servizi che dovrebbero essere dati e offerti ai cittadini, con rispetto dei tempi della salute, della giustizia, dell’efficienza, della trasparenza, dei costi accessibili e della cortesia. È evidente che efficienza, tempi brevi, sanità, giustizia, istruzione e trasparenza hanno dei costi e sembra che chi li valuta si comporti come un draconiano datore di lavoro impegnato più a “fare profitto” che ad offrire servizi efficienti. Dimenticando, però, che nell’efficienza si devono includere anche i costi per la formazione del personale e quelli per gli strumenti di lavoro.

Ed è proprio qui che cominciano le gravi omissioni dei datori di lavoro pubblici:

 PC (quando presenti): vecchi, obsoleti e con sistemi operativi costosi (difficile, se non impossibile, trovare uffici pubblici con sistemi operativi Open source);

 appalti per servizi di telefonia: con costi esorbitanti, sebbene da molti anni esistano sistemi VoIP di comunicazione gratuita con i quali è possibile comunicare continuamente on line con l’utenza (anche per allegare files);

 scuole e molti uffici pubblici: con tetti cadenti, finestre rotte o malfunzionanti, pareti indecenti;

 microclima: inesistente, impianti di sicurezza fuori norma, mobili e sedie di lavoro inadeguate, locali per

l’utenza inadatti, materiale per dotazione di lavoro non più fornito, bagni per il pubblico e per personale indecenti, senza carta igienica e senza sapone (mancanze sicuramente comprese nella voce: risparmi di gestione);

 piante organiche:(rapporto utenza/dipendenti) boicottate e osteggiate da sempre, come pure l’effettiva misurazione dei carichi di lavoro (tutti elementi certi che farebbero chiarezza ma mai voluti da nessuno, compresi i dirigenti che rischierebbero di essere “misurati” in modo obiettivo);

 statistiche del costo del personale: da sempre pubblicizzate sommando gli stipendi dei dirigenti con quelli degli ex commessi, con il risultato(desiderato!) di alzare gli stipendi bassi ed abbassare quelli alti, con l’incredibile differenza che per il personale esecutivo le assunzioni hanno blocchi decennali, mentre i dirigenti vengono assunti senza interruzione da anni, innalzando contestualmente e continuamente il costo medio del personale.

Tutti questi disservizi di pessima amministrazione del bene pubblico, invece di essere contestati e risolti, servono solo a danneggiare l’immagine e la dignità di tutti i dipendenti pubblici che, da troppi anni, sono continuamente messi alla pubblica gogna in tv, sui giornali e tutte le stazioni radio, ma anche dal governo di turno, che altro non è che il datore di lavoro di questi dipendenti, poveri e maltrattati. Poveri, perché chi non è dirigente non ha un adeguamento del costo della vita da troppi anni e l’aumento di cui se ne ventila ancora una lontana ipotesi è pari ad una beffarda ed oltraggiosa elemosina; maltrattati perché senza nessuna distinzione (è più conveniente!), sono considerati tutti fannulloni e furbetti del cartellino.

SOLUZIONI: che vengano applicate le piante organiche commisurate all’utenza a cui fornire servizi adeguati; formazione continua del personale; stipendi dignitosi; premi di produttività ai dipendenti proporzionati a quelli assegnati ai dirigenti; posti e postazioni di lavoro a norma ed efficienti; perseguire giustamente chi commette reati –assenza ingiustificata dal lavoro– perseguendo prima di tutto i dirigenti responsabili e senza criminalizzare indistintamente tutti i pubblici dipendenti; fornire elenchi e numeri separati, distinti tra quelli per impiegati e quelli per i dirigenti, facendo sapere con chiarezza, e in modo distinto e separato, a quanto ammonta effettivamente il costo della classe dirigente di questo Paese (tanto!!) e, disgiuntamente, quello della classe impiegatizia (poco!!).

L'esame delle spese sostenute dallo Stato per il funzionamento dei suoi uffici e per la fornitura di servizi ai cittadini, sia chiaro, passa attraverso una RAZIONALIZZAZIONE, che non vuol dire distruggere, con la chiusura di scuole, di ospedali e uffici, affidando poi i servizi pubblici ai privati, accentrando acquisti nelle mani di pochi e ben organizzati, che si arricchiscono su grandi forniture, appalti e servizi, lasciando fuori i piccoli imprenditori e le piccole imprese. In questi anni quanti casi di corruzione si sono verificati e che, solo in parte, abbiamo conosciuto? Per non parlare di quello che la Corte dei Conti ha stimato in decine di miliardi di euro in termini di costo della corruzione nella P.A.

Altro che spending review e miglioramento della spesa pubblica !!

Orbene, è del tutto indiscutibile che la dignità di ogni essere umano, la sua esistenza e quella della sua famiglia merita un rispetto

sacro da parte dello Stato, obbligato dalla Costituzione, a permettere una vita dignitosa ad ogni suo cittadino ed alla sua famiglia.

Sicuramente i politici e le loro famiglie fanno una vita MOLTO PIÙ che dignitosa, e su questo in parlamento i nostri governanti sono ben attenti e non perdono mai tempo per adeguamenti economici al loro costo della vita e al loro trattamento pensionistico. Ai normali lavoratori, invece, l’altra RIFORMA della pensione ha praticamente negato diritti acquisiti a chi già lavorava da anni ma, ancor di più, ha negato di fatto un decente trattamento pensionistico per tutti quei giovani che da troppi anni non trovano lavoro e, quindi, non potranno vantare un incredibile ed irraggiungibile numero di anni per avere diritto alla pensione, a meno che le nuove generazioni non riescano a raggiungere almeno i 150 anni di età. Noi glielo auguriamo di vero cuore (temiamo però che questo augurio venga preso per possibile, e il solito politico “intelligente” di turno possa proporre l’abbattimento fisico di chi debba vivere troppo a lungo), in quanto, per chi non lo avesse ancora capito, in Italia vi è un regime persecutorio sui diritti dei lavoratori e il loro benessere complessivo, lavorativo e familiare, due obiettivi -non si discute- decisamente indispensabili alla salute dell’individuo, perché legati come tutti sappiamo, anche al modo in cui le persone vivono la relazione con l’organizzazione in cui lavorano.

L’assurdità, purtroppo, sta nel fatto che nel mondo del lavoro pubblico, grazie al benvolere di chi aveva l’esclusivo dovere di difendere i lavoratori, è stata avviata una RIFORMA che ha “trasportato” negli uffici pubblici sistemi economici di trattamenti accessori tipici dei settori di produzione industriale ma impossibili da applicare ai dipendenti pubblici. Tutto ciò ha comportato quasi un dimezzamento degli stipendi (per i dipendenti, ma non per i dirigenti!!) con una conseguente applicazione, a cascata, anche nei confronti dei dipendenti privati per i quali è stato applicato, nel tempo, il concetto di rinnovo contrattuale riconosciuto ai dipendenti pubblici.

CONCLUSIONI: queste tecniche di manipolazione delle menti (deboli!) e controllo a distanza del Paese da parte dei nostri governanti, confermano quanto tutti conoscono da tempo, e cioè, che da sempre chi sta al potere, ha attuato e ispirato una vera e propria tragedia

nel mondo del lavoro italiano, ovvero la

GUERRA TRA POVERI !!!

Lavoratori, privati e pubblici, non dovete però mai dimenticare che il SISTEMA non cambierà mai, perché il “divide et impera”, è sempre stato l’obiettivo principale di chi gestisce il potere.

È scritto nella RIFORMA con la quale si vogliono portare i lavoratori ad attaccare e disprezzare altri lavoratori, per spaccare ciò che fa più paura al POTERE, il sentimento della SOLIDARIETÀ UMANA !!

È inaccettabile l’approvazione di una RIFORMA che persegue simili obiettivi, non c’è nulla di più mostruoso che possa arrecare danno a tutti i lavoratori con l’inconsapevole complicità di altri lavoratori che, alla fine, senza rendersene conto, danneggiano anche se stessi, perdendo sempre più unità, identità e fiducia.

A QUESTA TRISTE REALTA’ USB SI OPPONE !!

Perché tutti i lavoratori hanno il dovere di reagire ora, anche perché adesso non hanno più alibi o scuse per non partecipare alla

reazione e al cambiamento culturale da tempo intrapreso dal SINDACATO USB !!

Roma, 4 marzo 2017 USB Pubblico Impiego – Ministero Interno