MOZIONE DELL' ASSEMBLEA DEI DELEGATI

Roma -

L'assemblea delle delegate e dei delegati elette ed eletti RSU rigetta il protocollo sulla

riforma del lavoro nella Pubblica Amministrazione voluto dal Governo, dalle Regioni e dalle autonomie locali e sottoscritto dai sindacati concertativi (citati).

Il protocollo dà il "via libera" ai processi di dismissione della PA - commissionati dalla BCE, e dal FMI - che comporteranno decine e decine di migliaia di esuberi che si

trasformeranno presto in licenziamenti di massa.

La firma del protocollo è un sostegno inaccettabile alle politiche nazionali come a quelle territoriali centrate da subito su pesantissimi tagli del costo del personale, riorganizzazioni selvagge e privatizzazioni con lo scopo di smantellare la Pubblica Amministrazione e lo Stato sociale.

Un progetto, quello del Governo e delle forze sociali che lo sostengono che prevede la

netta chiusura degli spazi di democrazia nei luoghi di lavoro e di agibilità per le

organizzazioni sindacali conflittuali come la nostra che si oppongono a queste politiche.

Per questo, l'assemblea decide la mobilitazione in ogni di luogo di lavoro accompagnata da una capillare campagna informativa sul protocollo e sui suoi effetti che abbia come obiettivo il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori in una partecipazione consapevole ad una stagione di radicale e vasta opposizione.

Tale partecipazione deve essere motivata proprio a partire dal ruolo che le lavoratrici e i lavoratori pubblici sono chiamati a svolgere nel più generale quadro di opposizione sociale ai processi di trasformazione imposti dall'Europa e pedissequamente applicati dal Governo Monti.

In questa direzione si inserisce l'appuntamento con l'assemblea nazionale del prossimo 26 maggio nei confronti del quale noi, qui, oggi assumiamo l'impegno di organizzare il

massimo della partecipazione possibile fra le lavoratrici e i lavoratori pubblici.

In questo percorso si inserisce anche la necessità di una lotta che sfoci nello sciopero

generale costruito anche con il confronto con quei soggetti che con noi condividono

l'analisi della fase e la indispensabilità di una risposta conflittuale.

In questo senso proponiamo la giornata di mobilitazione generale dell'8 giugno come un ulteriore importante appuntamento aperto a tutte e a tutti.

 

Roma, 18 maggio 2012